Cosa vedere a Trapani, la città dei due mari

Cosa vedere a Trapani, la città dei due mari

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Il centro storico. Le chiese e la processione dei misteri di Trapani

La storia di Trapani è tutta incastonata nell’architettura del centro storico che, con il passare dei secoli, si trova custode dell’impronta dei popoli che hanno vissuto la città. Quello di Trapani è uno dei centri storici più amati della Sicilia: si trova proprio a ridosso del mare e attorno ad esso costruisce gran parte della vita economica e sociale della città.

Le vie principali del centro (Via Garibaldi, Via Torrearsa e Corso Vittorio Emanuele) si arricchiscono dello sfarzo di palazzi nobiliari, risalenti all’epoca tra il 1500 e 1600, sotto la dominazione spagnola. Tra questi menzioniamo Palazzo Cavarretta (sede del Consiglio Comunale), Palazzo Riccio di Morana e Palazzo Milo (altre sedi istituzionali), Palazzo Riccio di San Gioacchino (oggi sede di un liceo).

Alla ricchezza nobiliare dei palazzi si accosta quella dell’architettura spirituale. Le chiese di Trapani sono piccoli scrigni di tesori, in origine affidate ai numerosi ordini monacali che vivevano la città. Imperdibili sono certamente la Cattedrale di San Lorenzo, La chiesa del Collegio dei Gesuiti con le sue artificiose decorazioni barocche, Santa Maria del Soccorso o Badìa Nuova che mantiene intatti i marmi policromi originali, e la Chiesa del Purgatorio, all’interno della quale sono custoditi i sacri gruppi scultorei dei Misteri di Trapani

Proprio i Misteri di Trapani sono tra le tradizioni della città più interessanti per i visitatori. Le venti opere scultoree realizzate con la particolarissima tecnica di tela, cartapesta e colla, rappresentano la Via Crucis e vengono portate in processione a spalla per 24 ore lungo le vie della città dal pomeriggio del Venerdì Santo fino alla mattina del Sabato successivo.

L’origine della processione dei Misteri di Trapani si fa risalire alla dominazione spagnola della città. Da oltre 500 anni questa manifestazione unisce tradizione popolare e sentimento religioso, sacro e profano, devozione e folklore. Si tratta di una delle tradizioni pasquali più famose in Italia e nel mondo e ogni anno accoglie in città turisti italiani e stranieri da tutto il mondo.

Per completare il tuo tour del centro storico non dimenticarti di raggiungere il lungomare. La parte più occidentale e antica della città custodisce gli edifici simbolo di Trapani come la Torre di Ligny, antica torre di avvistamento, il villino Nasi con il suo piccolo parco costiero e l’imponente Castello della Colombaia, l’edificio più antico di Trapani costruito dai cartaginesi su un isolotto di fronte la costa e raggiungibile solo via mare.

Il Museo Pepoli, le collezioni di coralli e gioielli e la Chiesa della Madonna di Trapani.

Il legame di Trapani con il mare è indissolubile e ha ispirato l’estro di artigiani e artisti del territorio. La storia vuole Trapani un centro florido per la produzione di monili e preziosi. Gioielli delle case nobiliari, ma anche paramenti sacri e oggetti votivi.

L’arte orafa trapanese e i magnifici esemplari della produzione del territorio sono custoditi all’interno del Museo Pepoli, dal nome del nobile mecenate che diede avvio alla collezione. All’interno del museo è possibile ammirare la collezione di gioielli e oggetti sacri proveniente dalle sapienti mani degli artigiani trapanesi e prodotte lungo i secoli fino ai primi anni del 1900.

Gli orafi di Trapani erano conosciuti per la maestria nella lavorazione di un materiale eccezionale: il corallo. La ricchezza dei fondali marini circostanti ha reso il corallo il materiale preferito dai maestri artigiani che hanno sviluppano la tecnica di decorazione ad incastro sui gioielli, unica nel mondo della gioielleria.

Il Museo Pepoli è ospitato all’interno dell’antico convento dei frati carmelitani, adiacente al Santuario della Madonna di Trapani. Proprio il santuario è tra le chiese più importanti della città sia per la sua storia passata sia per la devozione dei fedeli della città. La chiesa, edificata nel 1300 e ristrutturata nel 1700 circa per convertirla dallo stile gotico al barocco dell’epoca, si trovalontano dall’antico centro cittadino e custodisce i simulacri dei due patroni della città: Maria Santissima di Trapani e Sant’Alberto.

La leggenda e la storia raccontano che la statua in marmo bianco rappresentante la Vergine e il bambino sia giunta in città dal mare all’interno di una cassa, probabilmente perduta da qualche carico navale. Contesa fra le autorità e il popolo dei pescatori, si decise di metterla su un carro trainato da buoi che avrebbero scelto a chi fosse destinata la statua in base alla direzione che il carro avrebbe preso. I buoi si diressero verso la campagna, superarono le mura cittadine, e fermarono la loro avanzata proprio nel punto in cui oggi è stata costruita la chiesa. Da allora e ancora oggi la statua è affidata alla custodia dei padri carmelitani, all’interno di una elegantissima cappella barocca, e la basilica si conferma uno dei perni della religiosità popolare in città.

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